Segurano o il Cavaliere del drago by Anonimo

Segurano o il Cavaliere del drago by Anonimo

autore:Anonimo [Anonimo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-07-28T12:00:00+00:00


La regina Ginevra e la follia di Palamede

Il racconto narra che, tre giorni prima dell’inizio del torneo, arrivò al porto di Winchester una flotta tanto numerosa che era stupefacente da vedere. Sappiate tutti che si trattava di due re con tutta la loro cavalleria: uno era il re del Galles e l’altro quello d’Irlanda, poiché la notizia di questo torneo, sappiatelo tutti, si era sparsa in ogni luogo, da una riva all’altra del mare, e tutti i cavalieri di qualche merito, che ne avevano sentito parlare, avevano fatto di tutto per esserci.

Che dirvi? Appena questa enorme flotta fu arrivata, come vi ho detto, i baroni e i cavalieri cominciarono a scendere dalle navi. Allora avreste potuto vedere molti tessuti di seta ricamati d’oro e molti altri di sciamito e di zendalo e molti bei cavalli di pregio e molte armi ricche e belle. I due re, quello del Galles e quello d’Irlanda, dopo essere montati in sella con tutta la loro cavalleria, cavalcarono insieme con la dignità e la nobiltà che si addicevano alla loro condizione. Avevano fatto sapere a re Artù, fin dal mattino, che sarebbero arrivati nelle sue terre in amicizia, per partecipare con lui e con i suoi cavalieri agli intrattenimenti e per vedere le straordinarie imprese del prode cavaliere che doveva arrivare a questo torneo.

Quando re Artù seppe dell’arrivo dei due re, fece subito sgomberare la parte della prateria rivolta verso Winchester, affinché potessero, con agio, sistemarsi lì con tutto il loro seguito; poi montò in sella e andò loro incontro, accompagnato dai suoi cavalieri. Con grande gioia e allegrezza re Artù ricevette i due re e li fece sistemare nella zona della prateria rivolta verso Winchester, poiché sapeva bene che erano venuti per giostrare contro i suoi cavalieri. Quando i due re furono alloggiati e si furono un poco riposati, andarono a rendere omaggio alla regina Ginevra e la trovarono così bella, così elegante e così ben adornata che la stimarono al di sopra di tutte le dame del mondo.

Che dirvi? Con il re d’Irlanda era venuto Palamede. Quando vide la regina Ginevra, ne fu afflitto più che mai. E se qualcuno mi chiede perché, gli dirò che un giorno Palamede, mentre cavalcava nelle terre del reame di Logres per inseguire la Bestia Latrante, incontrò il Bianco Cavaliere: giostrarono tra loro, spezzando tre lance prima che l’uno prevalesse sull’altro. Ma alla terza lancia, Palamede fu disarcionato e continuarono il combattimento con la spada. Alla fine Palamede fu obbligato a dichiararsi prigioniero; ma, invece della prigionia, il Bianco Cavaliere gli ordinò di non portare mai le armi in presenza della regina Ginevra per tre anni.

Per la ragione che vi ho detto, quando Palamede vide la regina Ginevra fu talmente afflitto e sconsolato che gli vennero le lacrime agli occhi e abbassò il capo, cupo e pensoso, come se fosse morto. La regina, che se ne accorse, ne parla alla Dama di Malehaut e le dice: «Madama, di certo quel cavaliere è molto a disagio,» e le mostra Palamede «la presenza di una di noi lo affligge.



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